79.

V Praze, 6. června 1605.



Benátský vyslanec Francesco Soranzo dožeti Benátskému: o nebezpečí nepřátelského vpádu; o zahájení českého sněmu a požadavcích předložených stavům, zvláště stran dvoumilionové půjčky italské.

Orig. v c. a k. stát. a dv. arch. ve Vídni: Dispacci di Venetia vol. 35, fol. 112 sl.

Il Sermo. Matthias partì due giorni sono per ritornare a Vienna [Podle zprávy Chebského syndika [č. 74] odjel arcikníže Matyáš z Prahy 3. června ráno.] etc... [I ribelli] sono penetrati in Austria, in Stiria et qui in Moravia hanno fatto et tuttavia fanno rovine indicibili et ogn' un sta temendo, che si possano sentire ogni giorno vicini a questa città, perche non e è chi li impedisca, et se volessero anco entrarvi et farvi un buon sacco et un incendio, non si vede chi lo possa riparare, se non la sola misericordia di Dio, et lo istesso [Následující část listu až po slova "andarebbe alla peggio" je v originále šifrována, rozluštění však jest napsáno na přiloženém listě.] conte di Fristembergh et il Corraduccio [Fridrich hr. z Fürstenberka, tou dobou správce úřadu nejv. hofmistra, a Dr. Rudolf Corradutz, říšský místokancléř.] m' han detto, che non ne stanno senza molto timore et che però è bene, che ogn uno stia provisto in casa; et Dio guardi, che si venisse a questo, perche questi Bohemi per rispetto di religione et per la poca sodisfattione che tengono del governo, molto facilmente si volteriano per la parte de ribelli, et tutto andarebbe alla peggio.

Questo regno ha convocato la dieta et volevano in ogni modo, che ľ imperatore vi assistesse in persona, ma non 1 ha voluto fare S. Mtà, però si è ridotto a contentarsi, che tre per ogni ordine de baroni, de nobili et de cittadini compariscano innanzi la Mtà. S. in camera, perche lor darebbe ella stessa le propositioni per le istanze che farà; così andorono due giorni sono questi deputati et comparsi alla camera delľ imperatore furono seguitati da una gran turba di popolo che diceva di voler vedere, se il lor ré era vivo ò morto, et quasi che violentemente entrorno tutti chi volsero nella camera di S. Mtà., dove ella stava con ¾ animo molto confuso, però non seguì altro, se non che si contentorono di vederlo. [Srov. č. 74.] Et diede V imperatore le propositioni le quali consistono in che si dia in cambio di quella compartita, che s era fatta di 10.000 fanti per diffesa del regno 6000 fanti et 2000 cavalli pagati per quattro mesi; [Srov. č. 71 odst. 2.] et di più s ha proposto, che essendo stato offerto ali imperatore due millioni ï oro in contanti da un Italiano incognito, con che gli siano fatti assignamenti sicuri per 90.000 scudi ľanno per millione per 25 anni, li quali finiti sia terminato et il pro et il capitale; dimanda però ¾imperator, che siano dati la metà di questi dinari dal regno. Et havendo io voluto investigare, eh è stato questo propositore, ho trovato, eh è stato un Monsgr. Marcello Marchesi elletto vescovo di Segna che ha altre volte fatta questa stessa proposta al papa per aiuto di questa guerra, ma non la volsero accettare a Roma, et egli stesso confessa, che sia il granduca che darebbe questi dinari con questa rispondenza, ma per la qualità del ¾ huomo che lo tratta, lo stimo per un castello in aere, perche si mostra leggiero et vano nel più delle cose sue [Srov. předcházející zprávu nunciovu (č. 78). S tvrzením, že ony dva miliony chtěl vlastně půjčiti velkovévoda Toskánský ("il granduca"), setkáváme se i jinde. Agent vévody Parmského Tomáš Roncaroli oznamoval svému pánovi dopisem z 6. června 1505 (orig. v stát. arch. v Neapoli: Carte Farnesiane 129, fase. 8) podobně: "Si dice, che un principe ď Italia offerisce duoi millioni a S. Mtà. caesarea senza interesse alcuno et si contenta, chi' l regno di Boemia si oblighi a pagarli ogni anno 100 mila scudi per 20 anni, che sera ¾estintione del debito, et si dice, che questo sia il granduca di Toscana". Rovněž bavorský agent Bodenius psal již 1. června (orig. ve všeob. říšs. arch. v Mnichově: Fürstensachen de ao. 1605 tom. 39 p. II., fol. 280): "Man verniemet, Florenz werde 2 million herleihen, wen Beheimb auf gewisse conditiones sich verobligirn wil." Ale vyslanec Benátský sám o týden později popírá správnost tohoto mínění; viz jeho zprávu z 13. června (č. 86).]... Di Praga a 6 di Giugno 1605.

 

Francesco Soranzo

 

cavaliere ambasciatore.






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