85.

V Praze, 10. června 1605.



Nuncius Ferreri stát. sekretáři papežskému kard. Valenti: o záměru nekatolíků domáhati se na sněmu svobody svého vyznání; o postavení Husita v zemi; o dosazení jich administrátora a jednání nunciově s nejvyšším kancléřem o tuto věc jakož i o zřízení kněžského semináře.

Orig. v arch. Vatik.: Borghese II. 152, list 15. Na rubu: "Risposta 25 di Giugno 1605."

Illmo. etc. - Dopo scritte le lettere del spaccio fui avisato dal cavalier Mos consigliere della camera di S. Mtà. [Felician (Šťastný) Moš Mošovský z Moravčína, rytíř řádu sv. Jana Jerusalemského, od r. 1599 hejtman hradu Pražského, jenž se r. 1605 připomíná jako rada české komory.] che mi disse haver fatto ľistesso con monsignor arcivescovo, che passava con molta secretezza prattica fra molti baroni e gentilhuomini di dimandare in dieta publica la confessione Augustana, negotio più volte indarno tentato sotto Ferdinando e Massimiliano et il presente imperatore, che però da molti anni in qua dormiva, e di già erano sottoscritti molti, pensando, che le necessità presenti gli faccia lecito ogni impertinenza. [Srov. č. 75 a 76, jakož i úvod.] Andai subito dal grancancelliere dove per buona sorte vi trovai il signor cardinale Diactristain [O příchodu kard. Ditrichštejna do Prahy viz zprávu nunciovu z 6. června.] che aiutò efficacemente la causa publica; intendessimo, che era venuto questo trattato ali orecchie quasi di tutti i cattolici, et che sapparecchiavano ad opporsi, et che speravano di poterlo fare, ma che S. Mtà. per poter più facilmente tenere a freno gli altri settarii, haveva pensato di non differir più a sostituire un Hussita nel¾ ufficio di administrátore di quella setta, intorno a che dirò brevemente a Vra. Sgria. Illma. qualche cosa di questa setta per sua informatione. [S následujícím výkladem nunciovým srov. co pověděno o vlastní straně pod obojí, jinak husitské, o husitské konsistoři a jejím administrátoru v úvodě.]

Ľ imperatore nel prendere la corona di questo regno ha giurato di non admettere nel regno altra credenza che la religione cattolica e la setta hussitica, conforme alli compatati antichi, che sono quelli del concilio Basiliense, [Srov. úvod.] e se bene questi compatati non si sono mai osservati, nondimeno, perche quasi tutto il regno è hussitico almeno di nome, S. Mtà. non ha mai ardito di fare novità alcuna, se non che si è più volte trattato di riunirli al grembo di santa chiesa, particularmente dal signor cardinale Visconti e poi da monsignor Spettano, inanzi al quale si ridusse ¾administratore di quel tempo ad abiurare ľheresie et sottoporsi ali ubidienza della santa sede apostolica, [Týká se abjurace husitského administrátora Fabiána Rezka za nunciův Alfonsa Visconti a Caesara Spetiana v I. 1591 - 1593, o čemž viz více v úvodě.] ma hanno sempre ingannato et hora tanto più lo faranno, quanto che sono alontanati maggiormente dall Hussitismo, perche essendo finito il numero di quelli che monsignor arcivescovo haveva facultà di ordinare sacerdoti per loro servitio, [Dovolení světiti kněží husitské dostal Pražský arcibiskup Zbyněk Berka nepochybně hned po abjuraci Rezkově, ale zdá se, že ho užil jen velmi nepatrně. Viz o tom úvod.] hanno presi di questi che vengono di Lipsia e di Witembergh, insomma Lutherani e Calvinisti, che hanno fatto il populo a loro simile a poco a poco e resa la conversione impossibile, gionto che quelli, ne quali non è errore ï intelletto, che sono li profugi ď altri paesi cattolici ridotti qua per vivere liberamente, non vogliono riforma, onde io sono stato di parere, che sia negotio disperato il redurli, ma che il vero rimedio è abbondar noi di preti de quali n habbiamo grandissima penuria, con un numeroso seminario, col quale tenessimo ben proviste le nostre parocchie, et facendosi ogni giorno de baroni catholici, verressimo in pochi anni ad avanzare gli Hussiti o heretici di numero, nel qual caso poi si potrebbe astringerli più liberamente alli compatati; anzi è opinione di molti, che per la penuria depreti li medesimi Hussiti domandarebbero de nostri preti più tosto che starne senza. Ma perche questo seminario non si può fare così presto, come desideriamo, perche monsignor arcivescovo non ha quel spirito di dare mille tallari ¾ anno della sua mensa, come voleva fare il suo antecessore al tempo del signor cardinale Visconti, né gli officiali del regno sentono volentieri parlare di unione, né le decime per le soventioni della guerra sono facili, conviene andar pensando di cavare per hora quel frutto che si può. [Na okraji jinou rukou poznamenáno: "Intorno a questo seminario ne tratti con ľ arcivescovo et intenda quel che si può fare et ne dia avviso."] [O založení semináře pro výchovu kněžstva v Čechách marně se pokoušel již první arcibiskup Pražský Antonín Prus (Borový, Antonín Brus z Mohelnice, 1873, str. 84). Jeho nástupce Martin Medek žádal pak v ún. 1587 císaře o dovolení zříditi takový ústav, na nějž cís. kuchmistr p. z Breitenbachu byl odkázal některé své statky (Borový, Martin Medek, 1877, str. 8). Že by byl o té věci jednal také s kard. Alfonsem Visconti, jenž byl od dubna 1589 do konce r. 1591 nunciem při císařském dvoře v Praze, a nabízel platiti na seminář ročně 1000 tolarů ze svých důchodův arcibiskupských, není odjinud známo. Jisto však je, že nunciové neustávali naléhati na to, aby seminář byl zřízen. (Viz o tom Kollmann Acta s. congregationis de propaganda fide I., str. 32; srov. též Winter, Život církevní v Čechách I., str. 436 - 437). Poslední předchůdce Ferrerův v nunciatuře, arcibiskup Spinelli, jednal v list. 1602 s nejv. kancléřem o založení semináře, navrhuje, aby se k tomu užilo důchodů proboštství Litoměřického, jehož patronem byl císař jakožto král Český (Viz relaci Spinellovu z 25. list. 1602 v arch. Vatik.: Borgh. III 88. d, fol. 38). Ze slov Ferrerových, že nejv. úředníci neradi slyší "parlar di unione" i ze zmínky o semináři ku konci tohoto listu zdá se vysvítati, že způsob navrhovaný Spinellim nedošel jejich souhlasu. Ferreri sám již ve své relaci z 25. dubna 1605 upozorňovat na obzvláštní důležitost této věci, prohlašuje zřízení semináře kněžského za nejlepší prostředek k povznesení katolické církve v Čechách. (Srov. Kollmann l. c). Návrh Ferrerův, aby se znova usilovalo o zřízení semináře, byl schválen papežem. St. sekretář papežský kard. Valenti psal mu o tom ve své odpovědi z 25. června 1605 (souč. opisy v arch, Vatik.: Borgh. I. 926, fol. 8, a Nunziatura di Germania 16, fol. 7): "Piace molto alla Sta. di N. Sgre. il rimedio, che Vra. Sgria. propone del seminario per accrescere il numero de preti cattolici et mettere in necessità gì Hussiti di servirsi dei nostri. Commanda perciò, che Vra. Sgría. ne tratti con monsignor arcivescovo, et intenda quel che si può fare, e ne dia avviso quanto prima, che S. Sta. è pronta per favorir questo santo pensiero con ogni studio." Nuncius se pak skutečně pokoušel uskutečniti tento záměr, ale bez úspěchu. Viz o tom Novák, O důležitosti zpráv nunciů pro "Sněmy České" (Zprávy zem. archivu král. Českého I., str. 66).] Gli officiali del regno havevano sentimento, che si sostituisse uno che fosse Hussito di nome, ma di cuore cattolico, e si dolgono, che havendo più volte fatto instanza a monsignor arcivescovo, che gli aiutasse a pratticare una persona simile, non ¾habbia mai fatto; ma ali incontro monsignor arcivescovo desiderava, che con la privatione del ľ administratore si mettesse in oblivione quel ľ ufficio allegando, che molti si disporrebbero di ricorrere a lui, non ostante, che il loro concistoro, che è quello che giudica, continui intieramente nella sua giurisdittione, presedendo il più vecchio in luogo del ¾ administratore; però siamo andati trattenendo sempre questi signori officiali più che s'è potuto, perche non dassero orecchia a gli Hussiti che tutto'l dì facevano querule instanze. Ultima mente S. Mtà. venne in pensiero (e forse furono catholici che glielo persuasero), che il non fare ľadministratore non levava né la giurisditione al concistoro hussitico, né sminuiva in sostanza punto quella setta, ma che bene poteva simil querela crescendo ne cuori de mali affetti causare de disordini irremediabili; et che questi erano tempi da trattare più tosto con piacevolezza gli Hussiti per haverli compagni contro li Calvinisti e Piccardi, de quali furono sempre immortali nemici. Penetrò il consiglio a S. Mtà., e me lo fecce accennare dal Baruitio secretano intimo, come scrissi in sede vacante, havendomi soggiunto essere restata mal sodisfatta, per havere il padre Gesuita predicatore in pulpito mal trattato gli Hussiti che in molto numero erano in chiesa [O otázce dosazení husitského administrátora na místo Václava Dačického, který byl sesazen v říjnu 1604, viz v úvodě; srov. též č. 22, 34, 41. Relace, v níž nuncius psal "in sede vacante", t. j. v době od smrti Lva XI. (27. dubna) do zvolení Pavla V. (16. kv.), do Říma o úmyslu císařově povoliti žádosti Husitů za dosazení administrátora, nemám. O kázání některého Jesuity proti Husitům nenacházím jinde zpráv.].

Fino al tempo di papa Clemente di gloriosa memoria [Klement VIII. byl papežem od r. 1592 a zemřel 5. bř. 1605.] si stava in questa ambiguità e navvisai, mi fu scritto, che si rimetteva a quelle considerationi che si potevano havere sul luogo. Però mi trovai in grandissimo affanno ¾altro hieri [8. VI.], perche da un lato sentivo, che si voleva chiedere la confessione Augustana, dali altro, che si farebbe ľadministratore, finalmente che nella congregatione de cittadini concorsi da tuttol regno alla dieta, gli sub utraque havevano cacciato dopo i trattati publici fuora tutti li communicanti delľ una specie, [Srov. zprávu o tom v relaci benátského vyslance z téhož dne [č. 86]; viz též č. 75 a 76.] né potevo penetrare quello che shavessino trattato, non mi essendo venuta altra risolutione per le mani che di dolermi con alcuni denostri catholici della loro pusillanimità, come feci particularmente col primas della Città Picciola [Primasem Malostranským byl tou dobou Jiří Gehl (Jehel) z Podhorštejna, který se v hodnosti té uvádí již r. 1600.]. Il consigliare acremente, che non si facesse ľadministratore e si tirasse in conseguenza tumulto, col quale si facesse gioco anch alla concessione del Lutheranismo, mhaverebbe posto in estremo travaglio; il lasciar correr anche 1 ufficio delľ administrátore senza almeno rimostrare, che non si deve fare, non mi pareva conveniente, onde risolsi di scriver ali improviso a tutti gli officiali principali una poliza, della quale mando copia con questa, [Viz č. 80.] e gliela feci dare, mentre entravano in dieta, perche se la potessero conferire. Questa non trattenne, che ľadministratore non si facesse, ma per essa sastennero di farlo giurare di ricorrere alla cancellarla ne suoi occorrenti, come fecero giurare al tempo del signore di Noiaus, [Adam z Hradce, nejv. purkrabí Pražský v l. 1593 - 1596.] quando fu admesso ľadministratore passato in presenza di monsignor arcivescovo che di ordine del ľ imperatore entrò in dieta, che, se bene non dissero specificatamente alla cancellaria, dissero però a un superiore. [O dosazení předešlého administrátora Dačického viz zprávy úvod.] Anche adesso monsignor arcivescovo haveva fatto instanza ď intervenirvi, ma gli ufficiali gli risposero, che non conveniva, chegli fosse presente a vedere a fare quegli atti di giurisditione, che pretendeva spettare a lui, il che, se bene gli ufficiali lo dicevano per continuare nel loro pessimo possesso, non passava però senza difficultà.

Il grancancelliere rispose alla mia poliza, come Vra. Sgria. Illma. vedrà, [Viz č. 81.] e poi a nome delli compagni venne la sera da me a dirmi, primo, che S. Mtà. per evitare il maggior male e particularmente la petitione del Lutheranismo haveva espressamente comandato, che si facesse ľadministratore; secondo, chessi gli havevano dato solo titulo di viceadministratore; terzo, che nel giuramento ľhavevano obligato ad osservar la rubrica di Praga, cioè il rituale che è usato da catholici, et che nelle occorrenze ricorresse a suoi superiori, che era nome equivoco, ancorché ¾uso antichissimo di centenaia ď anni nominasse espressamente la cancellaria; finalmente, che ľhavevano obligato a dare in nota i preti del concistoro, con il che si anderanno essaminando le conditioni loro, e si procurerà, che non vintervenghino se non li non maritati, quelli che credono i santissimi sacramenti, che riconoscono il pontefice per capo e che siano veri Hussiti per quanto potranno, e che non sia loro lecito mutarli a loro arbitrio [K tomuto místu se vztahuje přípisek na okraji, který je však místy nečitelný, protože se papír rozpadává. Pokud lze jej přečísti, zní takto: "Si lasci intendere, che queste novità [....] ci [....] dispiacciono molto, che [....] faccia in modo, che non possi mai apparire contento alcuno suo, ma più presto espressa contraditione; si vada procurando, quando non si possi abolere questo officio ïadministratore, che dal male se ne cavi il manco male." Srov. citát z listu kard. Valenti z 25. června doleji.] [Srov. úvod.]. Io mi strinsi nelle spalle, né volsi darle altra risposta, se non replicare a lui quello che più volte ho detto ai ministri di S. Mtà., quando mhanno detto, che le presenti necessità astringono la Mtà. S. a fare di quelle cose che non farebbe, cioè che queste necessità ce le procuriamo noi medesimi, e poi mi diffusi sopra la renitenza di loro altri signori ufficiali del regno per ¾applicatione di qualche beneficio al seminario, [Srov.: O založení semináře pro výchovu kněžstva v Čechách marně se pokoušel již první arcibiskup Pražský Antonín Prus (Borový, Antonín Brus z Mohelnice, 1873, str. 84). Jeho nástupce Martin Medek žádal pak v ún. 1587 císaře o dovolení zříditi takový ústav, na nějž cís. kuchmistr p. z Breitenbachu byl odkázal některé své statky (Borový, Martin Medek, 1877, str. 8). Že by byl o té věci jednal také s kard. Alfonsem Visconti, jenž byl od dubna 1589 do konce r. 1591 nunciem při císařském dvoře v Praze, a nabízel platiti na seminář ročně 1000 tolarů ze svých důchodův arcibiskupských, není odjinud známo. Jisto však je, že nunciové neustávali naléhati na to, aby seminář byl zřízen. (Viz o tom Kollmann Acta s. congregationis de propaganda fide I., str. 32; srov. též Winter, Život církevní v Čechách I., str. 436 - 437). Poslední předchůdce Ferrerův v nunciatuře, arcibiskup Spinelli, jednal v list. 1602 s nejv. kancléřem o založení semináře, navrhuje, aby se k tomu užilo důchodů proboštství Litoměřického, jehož patronem byl císař jakožto král Český (Viz relaci Spinellovu z 25. list. 1602 v arch. Vatik.: Borgh. III 88. d, fol. 38). Ze slov Ferrerových, že nejv. úředníci neradi slyší "parlar di unione" i ze zmínky o semináři ku konci tohoto listu zdá se vysvítati, že způsob navrhovaný Spinellim nedošel jejich souhlasu. Ferreri sám již ve své relaci z 25. dubna 1605 upozorňovat na obzvláštní důležitost této věci, prohlašuje zřízení semináře kněžského za nejlepší prostředek k povznesení katolické církve v Čechách. (Srov. Kollmann l. c). Návrh Ferrerův, aby se znova usilovalo o zřízení semináře, byl schválen papežem. St. sekretář papežský kard. Valenti psal mu o tom ve své odpovědi z 25. června 1605 (souč. opisy v arch, Vatik.: Borgh. I. 926, fol. 8, a Nunziatura di Germania 16, fol. 7): "Piace molto alla Sta. di N. Sgre. il rimedio, che Vra. Sgria. propone del seminario per accrescere il numero de preti cattolici et mettere in necessità g¾ Hussiti di servirsi dei nostri. Commanda perciò, che Vra. Sgría. ne tratti con monsignor arcivescovo, et intenda quel che si può fare, e ne dia avviso quanto prima, che S. Sta. è pronta per favorir questo santo pensiero con ogni studio." Nuncius se pak skutečně pokoušel uskutečniti tento záměr, ale bez úspěchu. Viz o tom Novák, O důležitosti zpráv nunciů pro "Sněmy České" (Zprávy zem. archivu král. Českého I., str. 66).] O odporu nejv. úředníků proti připojení některého církevního beneficia k budoucímu semináři psal nuncius Ferreri podrobněji ve své relaci z 25. dubna 1605 (opis souč. v knihovně Vatik: Barberini lat. 5314, fol. 269). Praví se tu: "Quanto al seminario, non si potrà erigere senza ¾applicatione ď una abbatia, perche i beneficii contribuiscono alla guerra, onde la decima sarebbe inesigibile, massime che li beneficii di questo regno sono stimati con universale abuso beni camerali. Sono alienissimi questi miuisrri, ancorché catholici, ad acconsentire alľapplicatione ď un monasterio al seminario, ma quando la Sta. Vra. ne faccia trattare ex professo con ľimperatore, vi si troverà la strada, né è dubio, che Vra. Sta. di sua propria autorità lo può fare, perche questa pretentione della camera è nata, perche cominciando Theresia e per conseguenza ¾usurpatione, gľ ecclesiastici si posero sotto la protettione della camera, perche gli defendesse e non perche gli vendesse, come hanno tal hora fatto, e dispensasse i beni ad arbitrio loro".] col mezo del quale, se, da che cominciò à trattarne, si fosse fatto, non saressimo venuti nelle necessità presenti, perche gli Hussiti sarebbero pochi e noi molti; alla fine mi parve di vedere, che sinduceva a conoscere, che questo seminario era necessariissimo e che bisognava applicarvi ľanimo, e così mi promise di pensare, se vi fosse cosa a proposito.

Questo è tutto quello che è occorso fin hora in questo particolare. Havrò ¾ occhio alla riforma di questo concistoro e procurerò, se sarà possibile, di ridurre questi Hussiti al¾ubidienza di monsignor arcivescovo, almeno che le cose vadino a lui per appellatione, che non sarebbe forse difficile, e così andarli guadagnando, finche Dio ci conceda il nostro accrescimento.

Il signor cardinale Diactristain hebbe udienza da S. Mtà. che li fece presente di un cavallo, havendoli S. Mtà. detto di voler uscire in campagna in Moravia contro i ribelli. Il negotiato di essa audienza lo scrive S. Sgria. Illma. a N. Sgre. e nespedisce huomo a posta, però io non ne dirò qui altro. Supplico Vra. Sgria. Illma. a perdonarmi di questa lunghezza, e le faccio humilissima riverenza. Di Praga alli 10 di Giugno 1605 [V jiné relaci nunciově z téhož dne (arch. Vatik.: Borgh. II. 152, list 18) čteme na konci ve vlastnoručním přípisku nunciově tuto zprávu: "Dio lodato la dieta ha ributtata la petitione della confessione Augustana, se dimattina non la rinovassero, seremo fuori del pericolo, perche la dieta finisce dimani." K tomu v Římě připsáno


na okraji: "Ci stia avertito et bisognando sopponga gagliardamente". Na zprávu o dosazení administrátora byla nunciovi dána listem stát. sekretáře papežského kard. Valenti z 25. června (souč. opisy v arch. Vatik.: Borgh. I. 926, fol. 8 a Nunziatura di Germ. 16, fol. 7) tato odpověď: "Si lasci intendere Vra. Sgria., che le novità circa ¾administratore degli Hussiti dispiacciono molto a S. Sta., e faccia in modo, che non apparisca mai consenso alcuno suo, anzi più tosto espressa contradittione, et vada procurando, che, quando non si possa abolire questo offitio di administrátore, dal male se ne cavi il manco male. Che è quanto mi occorre dirle in risposta della sua delli 10. del presente scritta nella materia del ¾ Hussiti etc".].

 

Giovanni Stefano Ferrero

 

vescovo di Vercelli.






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