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Ve Vídni, 5. března 1611.



Nuncius Placido biskup Melfský státnímu sekretáři kurie: Král Matyáš poslal k němu se vzkazem o zamyšleném taženi do Čech a se stížnostmi proti císaři; král prý se zdrži ve Znojmě, kde položí sněm Moravanům, aby najali nové vojsko k obraně země a na pomoc těm, kdo táhli do Čech; je slyšeti, že oni i Rakušané již se usnesli o novém zbrojeni; jde o zabezpečeni nástupnictvi v Čechách; rozpuštěni Pasovských a náhrada škod bez odstraněni Leopoldova a nově přísahy Čechů nestačí; tím že císař porušil sjednanou smlouvu, sprostil Čechy přísahy věrnosti a oni mohou povolati krále; král odejde v pondělí a rád by měl u sebe nuncia, který jej bude následovati za 2 dny a žádá o další instrukce.

Orig. v archivu Vatikánském: Nunziatura di Germ. 114 F, fol. 145-146. A tergo adresa kardinálovi Borghese a poznámka jinou rukou: ťRicevute a XVII di Marzo 1611, risposto a XIX dettoŤ.

Illmo e Revmo signore etc. Volse S. M mandar da me lunedì mattina il conte Trauzen [Pavel Sixt hrabě Trautson, president tajné rady krále Matyáše] et il cameriero maggiore, per darmi conto di quel che la persuadeva a muoversi di Vienna verso i confini di Moravia, per passar poi bisognando anco in Boemia, et in effetto per quel che tocca al sodo del negotio, non mi dissero cosa di nuovo, oltre quello chio riferei a V. Sia Illma con le mie precedenti. Allega S. Mmolte raggioni et querele contro ľimperatore le quali tutte serano poste in ordine et formatone un lungo et distinto manifesto, et si faceva hora translattare in latino, per mandarsi ai prencipi ď Italia, et prima eha tutti, alla Sdi nostro signore. Mi dissero ben, che la Mta S. doveva fermarsi qualche giorno in Cenam, [T. j. Znojmo.] per far ivi un convento di quei provintiali et procurar, chassoldassero nuova soldatesca per difesa del paese et per dar soccorso a gľaltri incaminati verso Boemia, quando ľoccasione lo ricercasse, con sicurezza, che non vi sarebbe difficoltà. Et già sintende, chessi Moravi habbian stabilito fra loro di far 1500 altri fanti per detto effetto, come altrettanti ne farà similmente ¾Austria Inferiore et 1000 la Superiore.

Il fine di qua insomma è ¾assicurarsi nella successione del regno di Boemia. Onde per quel che vo scuoprendo, la licentia delle genti di Possa che seguisse per ordine delľ imperatore, et la sodisfattione del danno fatto da quelle nelľ Austria Superiore in effetto non basterebbe, che non vi fosse anco una total abdicatione del Sermo Leopoldo dal governo di quel regno, et quel che più importa, un nuovo et espresso giuramento dei Boemi di riconoscer et ricever da adesso questo Sermo ré per lor padrone, subito che mancasse ľimperatore. Il qual di più debba consentire, che macchinando egli da qua inanzi qualche cosa contra detti compattati [Totiž proti smlouvě libeňské.] in pregiuditio del ré, sintendino ipso facto li detti Boemi liberi dal giuramento di fedeltà prestato alla MS. ces. et possono subito chiamar il ré, et questi legitimamente ingerirsi in quel governo, parendosi, che quel titolo di dessignatus in regem Boemiae non ne dia hora per il futuro, mentre vi si veggono altri interessati per mezzo, tanta sicurezza, che basti. Ma dubito grandemente, che queste ultime conditioni, et per la repugnanza delľ imperatore et anco della maggior parte ďessi Boemi, saran difficili a porsi in atto. Mi dissero inoltre detti due signori, che la partenza di S. Mdoveva esser questa mattina, ma sè però differita insino a lunedì, et che circa il seguirla, se ben rimetteva il tutto alla mia commodità, havrebbe però sentito gusto di vedermi appresso la sua persona. In questo penso di regolarmi nel modo chavisai a V. Sia Iira con le mie precedenti, et di seguir la Mtà S. due giorni doppo che se sarà mossa di qua. Aspetto ben con incredibil desiderio ¾oracolo di Nostro Signore et ľordine di quel eh havrò da fare, quando di Trigla [T. j. Jihlava.] succedesse per avventura novo motivo di S. M verso Boemia... [Týž den poslal nuncius Placido ještě jednu depeši kardinálovi Borghese (pod touž signaturou: iol. 137-138) o své audienci u krále a své snaze, aby vojsko táhnoucí do Čech nebylo svěřeno vedeni úplně protestantskému. Ve své poslední audienci namítal králi,.mentre si vedeva, che i capi maggiori del suo essercito, cioè ï Ermestan (t. j. Herberstein) marescial del campo et 1 Vdiski (t. j. Hodický) sargente maggiore, sono eretici là dove quelli del¾ imperatore o di chi altri se siano, sono per il contrario tutti cattolici, et mi pareva, che ha-vesse dovuto et potuto facilmente rimediar Sua Maestà a così mostruosa apparenza con crear un suo luocote-nente generale che fosse cattolico. Mi rispose, che per la scarsezza del tempo et per esser stata sopragionta da queste necessità quasi ali improviso, convenendoli cercar un simil soggetto da fuori, non essendovene nel paese, non havea potuto così subito provedersene, ma andando questi intrichi in lungo, havrebbe visto di farlo sicuramente.]

Da Vienna a 5 Marzo 1611....

 

Placido vescovo di Melfi.






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