536.

V Praze, 28. března 1611.



Nuncius Jan, biskup Sarzanský, státnímu sekretáři kurie: ve čtvrtek přijel král Matyáš do Prahy, druhý den odpoledne přijal Leuchtenberka a Mollarla, vyslané císařem, následujícího rána vypravil pana z Meggau k císaři; týž den měli u krále slyšení čeští stavové; z nejvyšších úředníků na Staré město přišel jen Valdštejn, ostatní zůstali věrni císaři, který je včera ráno žádal, aby ho neopouštěli, odpověděli tedy stavům, že nepřijdou; nuncius, španělský a toskánský vyslanec měli v pátek li krále Matyáše audienci; nuncius mu doporučoval úctu k císaři, ohled k mládí Leopoldovu a přimlouval se za náboženství a katolíky, kteří zůstali císaři věrni.

Orig. v knihovně Vatikánské: Barberini 6911, fol. 120 - 121.

Illmo et Revmo etc. Venne il re giovedì ali imbrunir della sera accompagnato da molti baroni di questo regno oltre quelli che haveva seco la M S. per sua guardia, vi erano da 45 cornette di cavalleria che si fa conto non esser più di 3 mila, et 11 insegne di fantaria del Coloniz che erano 3500. Era a cavallo il re, vestito ali ungara di color rosso et un berettinetto negro con gioiello et piuma. Le strade erano di qua et di là occupate da soldati con archibugi in mano et nella piazza di Terra Vecchia erano soldati boemi molti.

Fu [Totiž krát Matyáš.] al giorno seguente al dopopranso visitato dal langravio di Laittemberg et signore di Molari in nome del ľ imperatore con parole amorevoli, che la sera non haveva mandato, perché era tardi, et dubitava, che fusse stracca S. M, la matina haveva tralasciato per essere il giorno della beata Vergine; si rallegrava della sua venuta, come di fratello caro et amato da S. M, et desiderava saper la sua salute. A questo fu corrisposto dal ré, mandando la mattina seguente il signor di Mecchau [T. j. Meggau.], suo cameriere maggiore, che fu ricevuto dali imperatore molto amorevolmente.

Ľ istesso giorno andorno i stati a rallegrarsi della venuta di S. M et insieme a domandar consiglio et aiuto contro i soldati di Possa da quali ricevevano questi paesi molto danno. A questo rispose S. M con un altra interrogatione, che essendo stato chiamato da loro et essendo venuto con grandissimo incommodo, travaglio et spesa, desiderava saper la causa, perché ľ havessero ricercato. A questo non è ancora stato risposto [Srovn. č. 526; zde není nuncius dobře zpraven.], perché vorrebbono i stati, che li offitiali del regno andassero in Terra Vecchia; et questi pretendono, che debbano andar in castello, come sempre è stato solito; pure il giudice che è il Bolestano, [T. j. Adam ml. z Valdštejna.] cavalerizzo maggiore del ľ imperatore, è andato con gľ altri, et il burgravio, il cancelliere, il Slavata, Smiscianschi [T. j. Martinic (Smečanský).], scrivano [T. j. nejvyšší písař Jan z Klenového.] et altri sono stati saldi, et hiermattina fumo chiamati dal imperatore, et S. M gli disse, che gli comandava, che non andassero et che non lo dovessero abandonare, parendogli, che questi tempi si dovessero consumare in servitio del ľ anima et non in altra cosa. Però mandorno a dire a quelli di Terra Vecchia, che non potevano partire et che, se volessero qualche cosa da loro, venissero in Clansait in qualche casa che tratterebbono con loro, di modo che sino adesso il negotio sta in questi termini.

Si è detto, che dovesse andar questa gente contro a quella di Possa o almeno alla guardia de confini et che partirebbe domani, tuttavia sino adesso non si vede motivo tale, che si possa giudicar la partenza.

Hebbimo poi audienza venerdì g¾ ambasciatori et io; alle 4 del dopopranso fu la mia, a 4 et mezzo quella di Spagna et alle 5 quella di Toscana. La visita fu di semplice complimento, ma con occasione non mancai di metter in consideratione a S. M, che conveniva per suo proprio interesse, levato quello del sangue, di trattar ľ imperatore con ogni rispetto, e raccomandai ľ arciduca [Totiž arciknížete Leopolda.] dicendo, che S. M havesse risguardo alla gioventù, et che era del suo sangue. Raccomandai la religione et i cattolici. Rispose S. M, che era venuto chiamato da Boemi et non sapeva la causa ancora, et tanto più godeva di esser giunto qui, perché erano passati complimenti di molto gusto tra le M loro, che verso ľ imperatore si diporterebbe sempre con ogni ossequio et rispetto e che haverebbe in protettione la religione, che i cattolici, disse, si erano portati molto male con la M S. [Tím narážel král Matyáš především na horlivé katolíky mezi nejvyššími úředníky, kteří zůstali císaři věrni. Patrně platí tento rozhovor hlavně Slavatovi a Martinicovi, kompromitovaným bližšími styky s Leopoldem.] Et a questo risposi, che erano pochi et buoni e che quella fedeltà che havevano mostrato al patrone, la mostrarebbono ancora a S. M, et non poteva dubitarne, vedesse, che li offitii non fussero fatti con passione, et che si degnasse di essaminar bene le attioni che non le troverebbe cattive. Et mi disse ľ ambasciatore cattolico, che havendo fatto ľ istesso offitio, haveva trovata S. M assai ben disposta, che conveniva però, che ¾ offitio mio havesse fatta impressione, se bene non convenimmo di trattare cosa alcuna, essendo audienza di semplice complimento. [Ve zprávě z téhož dne, uložené pod touž signaturou: fol. 115-116, píše týž nuncius podobně o zakročeni španělského vyslance u krále Matyáše ve prospěch náboženství, císařův a arciknížete Leopolda. Píše v témž listě, že kurýr, který měl odjeti v pondělí, byl zadržen, ale listy zůstaly nedotčeny; doporučuje šifry. O arciknížeti Leopoldovi tam praví, že si zhoršil svoje postaveni "havendo adesso con sentimento grandissimo di questi stati fatto una citatione alii circoli convicini a Budvais et a Crumau." Nuncius a španělský vyslanec chtěli prý poslati Miraballa k Leopoldovi, aby zanechal vojska a uchýlil se do Št. Hradce, ale dosud nebylo možno dostati průvodního listu od stavů. Znova žádá za odvolání Henrica Aquentia, zpovědníka Leopoldova, který je jeho zkázou podle jednohlasného úsudku. V další zprávě z téhož dne (tamže: fol. 118 - 119) píše nuncius o zpustošení kostelů v Roudnici a vypravuje též o odepřeni přísahy katolických plukovníků stavovského vojska toto: "Qui hanno sotto pretesto, che dovessero giurare a i stati, havendo giurato ali imperatore, ne volendo mutar giuramento, rimosso quattro colonnelli, due fratelli Wratislavi, il primo commendatore di Malta, huomo piissimo, un Pressouis (t. j. Vřesovec) et un Ruppa, tutti cattolici, di modo che adesso i soldati fatti da questi stati sono assolutamente in mano di heretici". Předevčírem prý se vrátil posel stavů do Saska.]

Viene con il re un ambasciatore del Palatino del Rheno [Vyslancem falckým byl Hippolit a Collibus. Srovn. zprávu nunciovu z 21. března v č. 477.] con il quale intendo passi buona intelligenza, etessendo ritornato il Ringravio, [Rheingraf Otto Filip Daun.] huomo di qualità, cognato (?) di Bada et di Anhalt, di Sassonia, a nome del re porta lettere di Sassonia, Brandburg et Anhalt a sua M molto amorevoli nelle quali tutti se gli offeriscono....

Di Praga li 28 di Marzo 1611

 

Giovanni Battista vescovo di Sarzana.






Přihlásit/registrovat se do ISP