27.

V Praze, [11.] dubna 1611.



[Nuncius Jan, biskup Sarzanský, státnímu sekretáři kurie]: císař chtěl prchnouti, stavové vložili do hradu moravskou posádku a přísně ho střehou; Slezané nejsou pro změnu krále a též Češi jsou nesvorní, vše záleží na sněmu; plán rozmluvy císařovy s králem byl prý nastrojenou léčkou; čeští stavové jsou proti arcibiskupovi a chtějí jiného na jeho místo; nuncius se v té věci obrátil na Zúňigu; Žerotín byl u Zúňigy, aby se císař rozhodl; Zúňiga se obává manifestu stavů proti císaři; Bruneau byl vyslán do říše; vévoda Brunšvický psal králi a dostal nepříznivou odpověď; Slavata vypravoval, že stavové předloží králi před korunovaci požadavky; Turn se vyslovil o lásce Čechů k domu Rakouskému; uvěznění kněze na rozkaz králův pohoršilo katolíky; Proškovský a Valdštejn byli císařem obdarováni.

Dešifrovaná kopie v archivu Vatikánském: Borghese II 154, fol. 34 s poznámkou na konci: "Decifrato a 21 di Aprile".

Di Praga li 4 [Patrně chybně dešifrováno místo 11 di Aprile. Depeše tato pochází z 11. dubna, což vidíme jednak srovnáním s jinými zprávami z tohoto dne, jednak ze slov na konci prvého odstavce: "dieta la quale principierà domani"; sněm začal 12. dubna, tedy pochází tato zpráva z 11.] di Aprile 1611. Chiamò l'imperatore il duca di Bransuich mercordì et voleva, che si partissero da Praga travestiti, dal che credo io et ancora per quello che dirò poi, si risolsero i stati di mettere i soldati di Moravia in castello, levando omninamente quelli di Bohemia, et di più hanno messa la guardia ali imperatore istesso, il quale non può andar più nel giardino, né tampoco nelli corritori, havendo il colonello Toifimpoch [T. j. Tiefenbach.] che ha le genti del re di Moravia, messo egli le guardie. Ľ opinione commune è, che sia opera di Cleselio et delli consiglieri del re li quali hanno questa massima, che ľ imperatore non sia mai per far cosa alcuna se non per forza, et che voglino necessitarlo non solo a cedere questo regno al re Matthias, ma anco a farlo dichiarare et eleggere re de Romani. Intanto le cose sono assai torbide, perché s intende, che quelli di Slesia non vogliono mutar re, et che i Bohemi istessi siano tra di loro discordi, et che ľ imperatore habbia molti nel regno che ľ amino et vogliono bene; tutto ha da dipendere dalla dieta la quale principierà domani.

Ľ abboccamento con il re, desiderato dal ľ imperatore, anzi procurato, si tiene da tutti universalmente che sia stato artificioso, perché seguendo, dovesse il re cadere in sospeto delli stati, et non seguendo, S. M ces. se ne voglia servire per querela con li imperiali, che né anco esso fratello ľ habbia voluto ascoltare. Ľ hebreo fatto christiano serviva per tradur ď liebreo in tedesco, dicono fosse ď incanto, cabala et negromantia, et ľ altro che si dice essere medico, sia puro negromante, sono però cattolici ambidue. [Srovn. Gindely, Rudolf II., II, st. 256.]

Cleselio parlando con il padre guardiano de Capuccini che ľ ha riferto a me, disse, che i stati rimoverebbono in ogni modo ľ arcivescovo il quale non poteva essere, perché non era di Bohemia, et che ne volevano un altro che sarà il preposito di Bruna, che è barone di Bohemia et canonico di Praga. [Týká se arcibiskupa Karla z Lamberka, který pro chorobu musel míti koadjutora. Spory o to protáhly se až do roku 1612, kdy převzal správu arcibiskupství Lohelius. R. 1611 byl proboštem brněnským Hynek Novohradský z Kolovrat.] Io sentii questo assai, perché mi pareva troppo, che si volessero arrogare anco autorità costoro di deponere i prelati et deputarne altri, et mi pareva anco da questo di poter comprendere, quanto si potesse promettere del Cleselio in materia di religione; ne parlai con ¾ ambasciatore di Spagna per havere il suo aiuto, quando si tentasse questo, che me lo promise largamente, se bene sarà negotio che anderà avanti, dovendosi vedere prima quello che sia per succedere in materia di questo regno.

Saretino [Žerotín.] andò sabato dal ¾ ambasciatore di Spagna et gli disse, che, se ľ imperatore non si risolveva per tutto hieri, che si sarebbono causati inconvenienti grandissimi. Disse ľ ambasciatore, che prima si dovesse far qualche monitione austera, che a questo si sarebbe potuto venir; sempre parse, che non dispiacesse il ricordo, ma non rispose. Dubitò P ambasciatore, che voghilo far qualche scrittura infame contra ¾ imperatore, nella quale si dimostrino le cause per le quali vogliono deponerlo, et appunto intesi, che si trattava di far uno manifesto assai brutto.

Andò sabbato il secretario Bruneo [Jacques Bruneau, sekretář Zúňigův.] a Monaco, Augusta per dover essere in Herbipoli et assistere a quella dieta et intendere la volontà delli elettori per conto delli presenti motivi, ma qui non si sa a che effetto sia andato. Il duca di Bransuich scrisse una lettera al re Matthias dicendo, che udisse, come caminava con li stati, che ľ istesso che facevano ali imperatore, lo farebbono a lui. Rispose S. M, che attendesse ad altro et non entrasse in questi avvertimenti non necessarii, che nel resto, se fosse voluto essere esso amico, riavrebbe la M S. cor risposto. Nel leggere la risposta disse il duca, questa è farina di quel maledetto prete di Cleselio. Et a questo proposito ho inteso dallo Slavata et dal gran cancelliero, che i stati prima che ricevere il re Matthias alla coronatione et al regno, vogliono, che giuri ľ osservanza di una instruttione che faranno, mostrando essi di promettersi de! re et del ľ arci duca Massimiliano, perché disse il conte della Torre che è il capo principale tra di loro, che amerebbono i principi di casa ï Austria, mentre essi fossero amatori delia parola di Dio, et che levati i due nominati, non pensasse alcun altro di casa ď Austria essere più re di Bohemia, perché volevano più presto perdere la vita, che havere altri... [V další vynechané části nuncius vypravuje, že Barvitius prý císaři ukázal na nezbytnost říšského sněmu a prohlášení Matyáše králem Římským. Mluvil o tom se Zúňigou, souhlasí s tím arcikníže Albert i Braniborsko; nuncius žádá za informace.]

II prete preso è stato carcerato di ordine del re et non senza scandalo di cattolici, et questa mattina da persona di molta qualità sono stato avvertito a non poner le 40 hore, perché il re ¾ havrebbe per male, parendo che sia segno di molta debolezza, ma non ho voluto mancare, perché sarebbe stato troppo scandalo. [Srovn. Gindely, Rudolf II., II, st. 256; zde jde o kaplana císařského, který prý pomoci čar chtěl připraviti krále Matyáše o život.]

Ha donato adesso ľ imperatore 45 mila talleri al Prescoschi [T. j. Oldřich Desiderius Proškovský, správce nejvyššího úřadu komorního.], cammeriero maggiore, huomo poco cattolico in effetto et poco amico di S. M, et 50 milla al Bolettano [T. j. Valdštejn.] cavallerizzo maggiore, huomo perfido che ha la moglie heretica luterana, et i figli si allevano calvinisti, et che si è dimostrato nemico apertissimo della M S.; il donativo non è in danari, ma in cose equivalenti.




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