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V Praze, 9. května 1611.



Medici [velkovévodovi Toskánskému]: Slezané si ve sněmu stěžovali do odstrčení a po delší rozepři s Čechy o volbu krále přistoupili k podobnému kompromisu jako Moravané; tím se zdržela odpověď stavů císaři, která odevzdána dnes ráno; císař není s ní spokojen, hledí získati sliby náčelníky českých stavů, volá nuncia i [Zúňigu], aby zdrželi korunování, až by se mohl dohodnouti s kurfirsty; psal též vévodovi Brunšvickému a vyslancům z Mohuče a Saska, aby získali Slezany; tito vyslanci napomínali stavy ve sněmu a navrhli s vévodou Brunšvickým králi kompromis, který král zamítl, ukazuje na stavy české; korunování se tím spíše urychlí; stavové čeští nedali králi ještě svých požadavků o volbě úředníků, o svobodném sněmování, o přítomnosti vyslanců z Falcka a z Branibor na sněmech, o svobodné volbě krále; původcem je Žerotín, který hledá cestu z poddanství domu Rakouského; [Zúňiga] činí nátlak na krále, který slibuje, že nepovolí; Češi ustoupí, nemají peněz, vojsko se jim bouří, chtějí si půjčiti peníze z Benátek; Slavata a Martinic osvobozeni, druzí odevzdáni králi.

Dešifrát v státním archivu ve Florencii. Codice nro 4366, carteggio universale.

Gli Slesiti doppo molti negoziamenti passati furono in dieta dove si dolsero molto, che i Bohemi senza loro saputa riavessero intentato cose nuove, già che essi sono tanto quanto loro nel regno; ma dipoi che le cose erono a questi termini, si contentavano dare il voto loro al re con questo, che egli desse un riverso di mantenere i loro privilegii, s obligasse a pagare i debiti della camera di Slesia, et ľ imperatore gľ assolvesse del giuramento. Che essendo parso a Bohemi, che con questo modo volessero mettersi in possesso di haver parte nell elezzione del re, risposero, che essi vanamente si arrogavano potere dare il voto nell elezione, con allegare le loro ragioni et possessi in questa materia. Et sono stati tre o quattro giorni in altercazioni, non volendo nessuno di loro cedere ali altro. Et finalmente sabbato [T. j. 7. května.] sera saccordorono, che resti il negozio nel ľ ambiguità di prima, fintanto che si determini[no] deputati dal ľ una et ľ altra parte che decidino di ragione questo punto, sicome i Moravi per la medesima pretensione che hanno, erono convenuti subito in questo appuntamento.

Et questa controversia ha tenuta in dietro la risposta da darsi ali imperatore, conforme a quello che scrissi la settimana passata, perché essendo già stata approvata da Moravi et da Lusazii che se ne sono ancor loro iti con g¾altri, non sè potuta consultar prima dagli Slesiti, che pure ¾ hanno approvata. Et stammattina finalmente è stata data a S. M ces., et questi regii dicono, che non dia fastidio, che non si sia ben moderata la durezza delle condizioni, perché il re di sua amorevolezza tratterà poi meglio ¾ imperatore di quello si pensa. Dicono ancora volergliene fare apparire dure, poiché egli non si vuole ancora quietare, perché ogni di manda a promettere gran cose a questi principali Bohemi, se vogliono rivoltarsi per lui; manda spesso dal nunzio Selvago et dal ľ ambasciadore di Spagna, quando a fare instanza, che si faccia sospendere la coronazione, sinché egli possa conferire questi negozii con gľ elettori, quando che faccino opera, che gli resti il governo. Scrisse ancora ľ alligata lettera al duca di Bransuich, et a commissarii di Magonza et Sassonia, perché facessero uffizii con gli Slesiti [Viz č. 179 ze dne 26. dubna.], che non sì levassero da lui. Et doppo essere li detti commissarii entrati in dieta et fatta instanza agli stati, che voglino trattare con rispetto ¾ imperatore, hanno con Bransuich proposto al re, che egli si contentasse di governare insieme con ľ imperatore et che si facessero le spedizioni in nome di tutti e due, na che dal ľ altro canto ľ imperatore dovesse fare instanza agi elettori, che creassero re de Romani il re, il quale si scusa di non potere accettare questo partito, perché gli stati non vogliono in modo nessuno acconsentire, che ľ imperatore habbi parte nessuna nel governo.

Et sabato mattina sua M ces. fece chiamare il duca di Bransuich et li detti commissarii di Magonza et Sassonia, pregandoli a volergli assistere... [Následují známé věci o snaze císařově získati též Braniborsko.]

Et tutti questi motivi fanno, che tanto più s acceleri la coronazione che, se sarà possibile sieno in ordine le cose necessarie, è disegnata per giovedì, se non, si farà domenica... [Následuje zpráva o císařově chorobě a nedostatku prostředků.]

I Bohemi non hanno ancora date al re le domande scritte tra le quali si sente che habbino aggiunto, che si deva fare restituire il giuramento a tutti gľ uffiziali del regno, per potere dare gľ uffizii a chi vogliono loro, obligando il re a eleggergli secondo la pluralità de voti. Vanno palliando ancora, che non vogliono poter fare dieta senza licenza del re, ma si bene si possa fare de conventi ne quali sotto spezie di difesa del regno si possa trattare ď armare senza il re. Sotto spetie ancora, che il palatino del Reno, Brandemburgh et Sassonia sono feudatarii del regno di Bohemia, dicono essere dignità del regno, che assistino nelle diete loro commissarii, ma ľ effecto è per collegarsi, particolarmente con il palatino del Reno et con Brandemburgh, secondo i pensieri che scrissi a V. Azza [Srv. č. 258.] havere proposto qui Hippolito a Collibus. Del dichiararsi ľ elezzione libera se ne sono tolti giù, ma ottenendo queste altre cose, sarebbe libera pur troppo; et shanno tutte per trame del Sciaramino, [T. j. Karet st. ze Žerotína.] che vorrebbe fabbricare a poco a poco la strada da uscire di sotto la casa ď Austria. Et ľambasciadore di Spagna non ha mancato, né manca di fare ogni uffizio, perché il re stia saldo, reiterando ľ offerte altre volte scritte, [Viz č. 258.] et nha havuta promessa precisa dal re di non ľacconsentir mai; et sicome si vede, che vanno a rilento a proporlene, si tratta, che dandole, possino sospendere la coronazione così, se lo proporranno; et che il re stia duro, si crede, che se ne toranno giù, massime che non mancano i Bohemi di molte difficoltà non essendo molto uniti tra loro et trovandosi in un estrema penuria di danari, che due giorni sono quasi sabbottino qui in Praga una parte della loro soldatesca, andando a pigliare da magnare per forza dove lo trovavano. Et il segretario di Venezia che pratica con molti di loro, mi dice, che havevono fatto assegnamento di richiedere la republica di Venezia di dugentomila scudi, ma che gľ haveva detto, che non se ne impacciassero, perché non farebbono niente. Et per quanto mi dicono questi nunzii, il Sciaramino tiene continuo commercio di lettere con fra Paolo. [Zde je asi chyba v dešifrováni; "fra Paolo" je asi převzato z šifrového nomenklátora a snad znamená Anhalta nebo někoho jiného z protestantských stavů.] Furono assoluti i baroni Slauata et Miscianschi [T. j. Smečenský Martinic.] et dagli stati bohemi sono stati dati in mano al re il Tennoghel, ľ Anibaldt et ľ Eghemiller che vorrà sapere da loro interessi fuori di Bohemi.... [V dalším textu jsou zprávy o arciknížeti Maxmiliánovi a Hannewaldovi, o sjezdu kurfirstů, o známém jednání krále s Pasovskými, o Leopoldovi a druhých vůdcích vojska, o příchodu savojského posla do Augšpurku atd.]

Di Praga li 9 di Maggio 1611.

 

Di V. Azza serma humilissimo vassallo

 

e servitore

 

Giuliano Medici.






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