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V Praze, 16. května 1611.



Biskup Sarzanský státnímu sekretáři kurie: V slyšení u krále naléhal na satisfakci císaři Rudolfovi a jednal o vyhnaných knězech kladských; dále mluvil s úředníky, kteří tvrdí, že by stavové nepřipustili, aby císař vládl dále; král nesvolí k ničemu na úkor náboženství.

Orig. v knihovně Vatikánské: Barberini 6912, fol. 24. A tergo adresa kardinálovi Borghese.

Illmo.... Hebbi audienza mercordì alle 5 la sera dal re et feci sapere a S. M quello che mi haveva fatto ultimamente sapere ľ imperatore, mettendo in consideratione alla M S., che conveniva di dar sodisfattione honesta al fratello.

Sua M mi rispose, che di questo non ne era pronto per all hora.

Raccomandai la religione, havendo dato a S. M un memoriale di due preti del contado di Glos [T. j. Kladsko.] quali erano stati cacciati dalle loro chiese, nelle quali erano stati poi introdotti predicanti, a fine che si provedesse ad inconveniente così grande; provederà, ma conviene aspettare, che sia coronato. Parlai con i ministri i quali mi dissero liberamente, che non occoreva pensare, che ľ imperatore dovesse governare, perché né li stati lo comporterebbono, né era dignità del re, giachè cesare haveva fatto la propositione non solo che fusse coronato, ma havesse il governo, non potendoci più attendere S. M per ľ età sua grave, che nel resto si procurarebbe di farli havere quelle megliori conditioni che si potesse, che nel resto il re non concederebbe cos alcuna di più concernente né alla religione né al rimanente, et che io me ne quietassi.... [Mezi depešemi biskupa Sarzanského z téhož dne do Říma upozorňuji ještě na zprávu v témž kodexu: fol. 22 - 23, v níž biskup Sarzanský píše, co mu vzkázal král Matyáš o jednání s pasovským vojskem, o Leopoldovi a o zakročení vévody Brunšvického a vyslanců saských a mohučského ve prospěch císařův u Slezanů. Zmiňuje se též o tom, jak král odložil na žádost císařovu korunování. Král to oznámil nunciovi, aby bylo viděti jeho ochotu k smíru. V jiné depeši tamže: fol. 25 píše biskup Sarzanský téhož dne do Říma, že král nechce býti korunován arcibiskupem pražským, který je nemocen, z obavy, aby se něco nepřihodilo. V jiné depeši tamže: fol. 20 - 21 píše o bezvýsledném prý jednání s pasovským vojskem a o pověstech, že by mohlo v den korunování přitrhnouti znovu ku Praze; mluví při tom o přípravách k obraně ve městě. V jiné depeši z téhož dne tamže: fol. 41 píše biskup Sarzanský o kandidatuře Matyášově v Říši; řekl králi Matyáši, že papež ji bude podporovati. "Barvìtio parlando con ¾ ambasciatore di Spagna giovedì, parlò molto largamente, che bisognava deprimere ľ imperatore. et che fu mal fatto a non deponerlo tre anni sono, inferendo di pratiche occulte con protestanti, et che, se uscisse di Praga, potrebbe causar del male assai. Et io che prevedevo simili effetti, i quali mi par di havere accennato a V. Sia Illma con altre mie, persuasi al cameriero maggiore del re, huonio assai ben qualificato (t. j. Meggau), che non dovesse permettere, che partisse ľ imperatore da Praga, ma che si andasse adormentando con dargli qualche cosa di più di quello, che si vorebbe. Mi disse, che sempre era stato di questo parere, dimostrando, che Cleselio fosse di contrario, che però si era ancor lui mutato. Disse il sodetto Barvitio al Cataneo, che havendo più volte persuaso ¾ imperatore a doversi voltare a Dio et ricorrere al suo aiuto, haveva risposto, che non era più in tempo, et che non diceva ne anco un pater o ave. Ma il Molart tiene per cerio et me lo disse pochi giorni sono, che ¾ imperatore habbia un spirito familiare che è causa della sua ruina."]

Di Praga li 16 di Maggio 1611.

 

Giovanni Battista vescovo di Sarzana.






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