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V Praze, 16. května 1611.



Biskup Melfský státnímu sekretáři kurie: Ve sněmu po odpovědi dané císaři nestalo se nic důležitého; vyslanec anhalfský přišel do sněmu, chválil stavy, ale nic neumluvil a neprohlásil; Žerotín dokazoval stavům, že mohou přikročiti ke korunování a že nejsou už vázáni přísahou, čehož všichni neschválili; Moravané předložili 49 artikulů, které směřují hlavně proti kancléři; Slezané a Lužičané předložili též své požadavky; Lužičané usilují o tytéž svobody náboženské, jakých dosáhli od císaře Češi a Slezané; článků, které stavové žádají na králi, král nepovolí; že by byli stavové chtěli novou formuli přísahy korunovační, není pravda; bude dobře, až sněm skončí, neboť jím sílí vláda šlechty.

Orig. v archivu Vatikánském: Nunz. di Germania 114 F, fol. 295 - 296. A tergo adresa kardinálovi Borghese a poznámka: "Ricevute a 2 di Giugno 1611. Risposto a 4 detto."

Illmo.... In questa dieta boemica dopo la risposta data all imperatore non si è stabilita poi cosa di molta consideratione.

Quel ľ huomo del prìncipe ď Analt vi entrò dentro una mattina et in nome del suo signore lodò i stati di quel che havevan fatto, senza venir però ai particolari et dichiararsi più apertamente, offerendosili in lor servitio et essortandoli in fine al mantenimento et alla diffesa della religione, et con haver ricevuto il debito rendimento di gratie se n uscì fuori.

Disertissima dicono che fusse ľ oration del Scierattino [T. j. Karel st. ze Žerotína.] con la quale procurò di persuader i stati, che potevano liberamente coronar hoggi il re, ancorché S. M ces. non havesse prima voluto assolverli del giuramento, allegando egli, che mentre F imperatore nella sua prima proposta fece già instantia ai stati, che coronassero il re in un giorno quanto prima da disegnarsi, sintendevano per questo senza altra dichiaratione già liberi da ogni homaggio; il che però non fu ali hora approbato da tutti, et particolarmente da g¾ officiali del regno cattolici.

I Moravi presentorno martedì in dieta 49 articoli o gravami, come essi dicono, la maggior parte de quali mirano a scemar ¾ autorità al grancanceliiero di Boemia, et in conseguenza al re, et accrescerla al capitano di Moravia nel ¾ affari di quella provintia. Et questi gravami parte sono stati reietti da Boemi, parte approbati et parte rimessi al re, alla cui autorità tocca il deciderli. Ma sintende, eh essi Moravi, non ben contenti di questa rissolutione, sian per tare anco una nuova replica.

I Slesiti poi et i Lusatti a loro essempio presentorno ancor essi sabato le loro dimande, le quali però non essendosi lette ali hora per la brevità del tempo, dovevano hoggi proporsi et discutersi in dieta, onde non posso ancora sapere quel che contengono. Si va però giudicando, che i Lusatti sian per pretendere ¾ istsesso privileggio di religione che fu ultimamente concesso dal ľ imperatore a Boemi et a Slesiti, et il quale pretendono che sia stato ancora lor promesso, ma differito in altro tempo, il che essendo, dubito, che per impedirli ci sarà che fare et che dire assai.

Gľ articoli che dovevano i stati presentare al re, non sono ancora comparsi, et S. M si mostra tuttavia risolutissima di non pregiudicarsi punto in quel che tocca alla sua autorità reggia et che può benché indirettamente risultare in danno et pregiuditio della religione.

Si era ben detto, che havevano i stati, per strappar qualche cosa di più in lor beneficio, dato al re una nuova forma di giuramento, assai alterata dalla solita che doveva S. M farin lingua boema secondo le leggi del regno nel ľ atto della coronatione, perché potesse avezarsi intanto a leggerla et proferirla; ma per quel che mi sono informato, è stata una voce falsa, et le han dato in effetto la forma ordinaria et senza alteration alcuna.

Che è quanto mi occorre, di refferire a V. Sia Illma de progressi di questa dieta, il cui fine deve desiderarsi, perché dalla sua sospensione per non dir da questo interregno può più tosto temersi molto di male per il stabilimento che par che se vadi acquistando il presente governo de optimati, che sperarsi cosa di bene....

Di Praga li XVI Maggio MDCXI.

 

Placido vescovo di Melfi.






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